LA PECULIARITÀ DEI VILLAGES
UNA CERTA LETTURA CLASSICA DELLA REGIONE CHAMPAGNE ci porta a parlare di aree regionali e di Cru. concetti, questi, che riteniamo ampiamente superati.
Cru, inteso come luogo vocato latore di qualità maggiore, è nato per unire i concetti di notorietà, originalità e qualità di un vigneto, quindi dovrebbe esprimere caratteristiche superiori di un particolare terroir, dei vitigni che vi sono coltivati e delle uve che vi vengono raccolte. In Champagne la scala dei Cru indica la classificazione dei vigneti su tassi percentuali qualitativi rispetto al migliore a cui si attribuisce il 100%. Esistono 17 cru al 100% (Grand Cru) che sono: Ambonnay, Avize, Aÿ, Beaumont-sur-Vesle, Chouilly, Cramant, Bouzy, Louvois, Mailly, Le Mesnil-sur-Oger, Oger, Oiry, Sillery, Puisieulx, Tours-sur-Marne, Verzenay e Verzy.
Ma è la natura del sottosuolo e l’esposizione delle parcelle che hanno determinato la distribuzione dei vitigni della Champagne nei diversi territori.
La Côte des Blancs, la Côte de Sézanne e Vitry-le-Francois poggiano su terreni gessosi affioranti esposti a est. Qui si coltiva in prevalenza lo Chardonnay, che richiede un regime idrico regolare.
Esposta a mezzogiorno, con gli strati gessosi inclusi a profondità maggiori, la Montagne de reims è soprattutto coltivata a Pinot Noir.
La Vallée del la Marne, con le piccole vallate e i massicci che circondano reims (Massif de St-Thierry, Vallée de l’Ardre, Petite Montagne) sono tendenzialmente marnosi, argillosi o sabbiosi, con esposizione variabile tra sud, est e nord.
Nella Côte des Bar, costituita in ampia misura da marne, i vigneti più comuni sono di Pinot Noir.
Le viti, quindi, sono piantate su terreni calcarei o argillocalcarei, a volte modificati da apporti esterni (terre nere, terre alloctone, sabbia, torba, ecc.)
In numerosi Cru del dipartimento della Marne, il sottosuolo è costituito da gesso puro (tenore in CaCO3 vicino al 100%), ma varia dalle sabbie della regione a ovest di reims, alle marne nell’Aisne e al kimmeridgiano nel dipartimento dell’Aube.
Il gesso del sottosuolo garantisce un drenaggio perfetto che permette l’infiltrazione delle acque in eccesso, conservando al tempo stesso la giusta umidità nel terreno. Inoltre svolge un ruolo regolatore estremamente benefico, in quanto è in grado di immagazzinare e restituire il calore del sole.
Queste sono linee generali ormai conosciute ai più e scritte in forma più o meno professionale.
Noi preferiamo ritenere autorevole, come già riferito, la difformità geologica, climatica, pedologica, di relazione umana con la storia e la tradizione vitivinicola di 319 villages differenti, ripetiamo 319. In realtà, sorprendentemente poco è stato scritto sulla Champagne, utilizzando quest’ampia differenziazione come metodo di valutazione, sui singoli villages, non solo rispetto alla Borgogna, ma anche rispetto all’Alsazia, al rodano o alla Loira. Le descrizioni generaliste della Champagne come regione vinicola – e sono molte – di solito si accontentano di raccontare l’area suddividendola in cinque sotto regioni. Bisognerebbe invece analizzare, nello specifico, tutti i 59 villaggi Grand Cru e Premier Cru con qualche concreto riferimento geologico, climatico e di conduzione viticola.
È quello che faremo noi, per i village su cui operano i produttori del nostro catalogo.