DOMAINE BOUHÉLIER

IL PRODUTTORE

Il Domaine Bouhélier è stato fondato nel 1988 da Sylvain Bouhélier, ancora adesso al fianco di Paul, oggi al timone della casa.
Sylvain fu il primo a reimpiantare le viti nel village di Chaumont-le-Bois dopo un totale e definitivo abbandono. Pensate che questo piccolissimo paese, nel 1850, contava 200 ettari di vigne e 80 viticoltori. In questo enorme, storico, vecchio vigneto abbandonato le parcelle migliori erano in vendita (su una collina molto in pendenza esposta a sud) e il terreno era perfettamente riposato da quasi 100 anni senza viti. Gli abitanti del paese avevano conservato nelle soffitte tutti gli attrezzi per coltivare la vite dei genitori o dei nonni ma nessuno sapeva più come si coltivava la vite. Dopo gli studi enologici a Beaune, Sylvain ha lavorato dividendosi tra la vicina Champagne e i suoi vigneti. Oggi la tenuta si sviluppa su 7,5 ettari di vigneto, in 5 villaggi, tutti attigui nell’area del Châtillonnais. L’assemblaggio dei 5 villaggi dà vita alla cuvée Terroirs Châtillonnais, vero e proprio biglietto da visita della casa.

La conduzione viticola che la famiglia si è data è molto impegnativa: l’azienda lavora solo con trascinatori per non compattare il terreno. Non vengono mai utilizzati diserbanti e insetticidi. I nuovi innesti vengono effettuati con tralicci più alti e filari più larghi per ridurre la suscettibilità alle malattie e favorire la copertura dell’inerbimento nelle parcelle. La raccolta, sempre manuale, può durare anche fino alle 3 settimane per raccogliere ogni appezzamento nel suo momento migliore, alla perfetta maturità fenolica. La vinificazione inizia con una pressatura di precisione, la tenuta è l’unica in Borgogna ad avere investito in una pressa, considerata la Rolls Royce delle presse, la Coquard Champagne. I vini fermentano a temperatura controllata e viene sempre favorita la fermentazione malolattica per consentire una migliore stabilità naturale con meno solfiti e una maggiore rotondità aromatica. Il tirage viene effettuato il più tardi possibile ma prima del caldo estivo. Il tempo di affinamento sur lattes è sempre prolungato ben oltre il minimo legislativo per garantire bollicine fini e ben fuse nel corpo del vino. E poi c’è il lavoro di Paul, le sue idee e i suoi pensieri. Dopo aver studiato enologia a Beaune come suo padre, Paul voleva acquisire una più profonda e strutturata sperienza presso viticoltori sensibili, attenti e di alto livello professionale prima di tornare al proprio Domane.

Dopo un primo stage da Hubert Lamy (conoscete tutti i suoi grandi bianchi di Borgogna), Paul parte per lavorare un anno in Alsazia nella tenuta Albert Seltz, poi un anno in Champagne presso la Maison De Sousa sulla Côte des Blancs, ad Avize. In Inghilterra, confrontandosi con un nuovo mondo del vino nell’Hampshire, al fianco dell’enologo Hervé Jestin, presso la tenuta Hambledon Vineyard. Ritornato nella tenuta di famiglia nel 2016, Paul ha scelto di fare conoscere il suo terroir di Châtillonnais, con scelte radicali e fortemente qualitative, apportando standard più elevati, precisione enologica e una visione più personale della vinificazione, in stile più naturale, con meno solfiti, affinamenti più lunghi sui lieviti e dosaggi più bassi alla sboccatura. Infine una curiosità: il suo bianco fermo “En Chemin” è l’unico vino in Borgogna prodotto da riserva perpetua di Chardonnay, ispirandosi così ai vini di riserva Champenois, più di una citazione… una appartenenza.

L’AREA

Borgogna – Terroirs Châtillonais.

IL LUOGO

Il destino di un’area viticola, la sua fortuna o sfortuna, è legata a doppio filo ai confini geografici. E questo lembo di Borgogna, facente parte dell’area Nord Côte d’Or, in realtà è un cono di terra a una manciata di chilometri dalla Champagne (Aube). A piena vocazione spumantistica, non è stata annessa all’AOC Champagne, per mere ragioni di confini territoriali.
Il vignoble Châtillonnais situato all’inizio della valle della Senna è un vigneto molto antico che fino al 1911 riforniva le Maisons di Champagne. La sua storia, ma anche la sua geologia, è molto simile, in effetti, a quella dell’Aube con la quale confina.
Pressoché la totalità delle vigne poggia su pendii argillosi-calcarei del Giurassico superiore (principalmente Oxfordiano e Kimmeridiano). Somiglianze nel sottosuolo si possono trovare inoltre con Chablis, 60 km più a ovest. Inoltre il clima gode delle medesime condizioni di freschezza con escursioni termiche frequenti e repentine.
Il terroir Châtillonais, oggi, si estende su circa 2000 ettari: nel 1850 fu decimato dalla fillossera, poi completamente abbandonato in seguito al divieto di vendere l’uva nella regione Champagne (con i moti del 1911 in Aube che portano la regione confinante all’annessione all’AOC Champagne) e alla Prima Guerra Mondiale.
Per contro, la Borgogna ha classificato la denominazione Châtillonnais come AOC solo nel 1986 con criteri rigorosi sulla qualità dei terreni collinari e sulle esposizioni. Il patrimonio viticolo è quindi lentamente rinato: oggi sono circa 400 gli ettari qui lavorati, principalmente a Pinot Noir (75%) e Chardonnay (25%) e con qualche pianta di Pinot Blanc.
La maggior parte della produzione, però, è destinata ai grandi commercianti e alle cooperative della Borgogna classica che qui si approvvigionano, acquistando uve che poi vengono miscelate con quelle provenienti da tutta la regione e dal Beaujolais.
Fa riflettere un dato: solo una decina di viticoltori producono vini Châtillonnais al 100%.
Questa è la loro identità e la loro storia e qui il Crémant rappresenta il 90% della produzione.

GLI BORGOGNA

CRÉMANT DE BOURGOGNE TERROIRS CHÂTILLONAIS BRUT S.A.
65% Pinot Noir – 25% Chardonnay – 10% Pinot Blanc
Cinque differenti villages, tre varietà, a comporre questa cuvée che si racconta attraverso la sua identità di luogo, geologica e climatica. Almeno 24 mesi sui lieviti, un dosage classico che bilancia la verve sapido minerale della base. Un aperitivo versatile che sconfina nell’abbinamento gastronomico e una dinamica di facilissima bevuta, sono le sue migliori caratteristiche. (dosage 8,5 gr./l.)

CRÉMANT DE BOURGOGNE BLANC DE BLANCS CUVÉE TRÉSOR EXTRA BRUT S.A.
100% Chardonnay
L’espressione identitaria dello Chardonnay Châtillonais dalle migliori parcelle e solo da prime pressature (mosto fiore), con sosta lunga sui lieviti, da un solo millesimo, non il solito, facile blanc de blancs da aperitivo, piuttosto un vino di luogo di ampiezza e armonia. Ama piatti rotondi, chiude sugli agrumi. (dosage 5 gr./l.)

CRÉMANT DE BOURGOGNE ROSÉ CUVÉE ÉPONINE BRUT S.A.
100% Pinot Noir
Rosé ottenuto da macerazione corta del Pinot Noir (Saignée), sosta di 18 mesi sui lieviti, freschezza di frutti rossi, eleganza e sapidità agrumata. La gamma di utilizzo è ampia e variegata.
Noi lo consigliamo con un pavé di salmone. (dosage 8,5 gr./l.)

BOURGOGNE BLANC EN CHEMIN KM
100% Chardonnay
Paul si è rimesso in cammino (da qui il nome del vino: en chemin), cercando, attraverso il proprio lavoro, di valorizzare questo angolo di Borgogna, un tempo di grande valore e oggi in attesa di rilancio. Un bianco insolito, non c’è che dire, di fermentazione e affinamento in legni maturi. Réserve Perpétuelle come si chiama in Francia, oppure Solera, a partire dal 2016 fino al 2022, in
un caleidoscopio di millesimi (km=kaléidoscope de millésimes) alla ricerca della complessità, nelle delicate sfumature che ogni anno lo Chardonnay porta con sé, tra maturità e giovinezza.

BOURGOGNE ROUGE 2022
100% Pinot Noir
Ecco il rosso per la tavola, vinificato in acciaio, fresco, leggero, dal tocco épicé, che fa della versatilità la sua migliore espressione.
Naso affascinante di marasca, ribes rosso, liquirizia. Al palato è leggero, fresco, su una delicata evoluzione vegetale. Vino equilibrato e tipico.