DOMAINE DE MALTAVERNE

IL PRODUTTORE

Da tre generazioni, la famiglia Maudry vive e lavora qui, in questo angolo autentico e tradizionale di Loira: Gilles Maudry è proprietario della tenuta dal 1984, così come fece suo padre Antoine e come fa suo figlio Matthieu, dal 2015, dopo un lungo tempo accordato agli studi.

Il Domaine de Maltaverne è un autentico casale agricolo di campagna situato lungo la famosa Nationale 7, nella Nièvre, a Tracy-sur-Loire. Da 3 generazioni si lavora come una famiglia unita nella visione del tutto tradizionale e artigianale, su 18 ettari di vigna di età compresa tra quarant’anni e sessant’anni, con l’intento di esprimere al meglio l’identità di un terroir unico. Il Domaine de Maltaverne si estende su una collina di matrice marnosa del Kimmeridiano, ricca di conchiglie fossili e di crostacei di ostriche. La denominazione Pouilly Fumé fa il resto e non ha bisogno di molti preamboli. Vivace e generoso nei suoi primi anni, il Sauvignon Blanc, in queste terre dove il Domaine ha le proprie vigne, lo ricordiamo ancora, fatte da fantastici banchi di calcari bianchi affioranti su inclusioni silicee, si esprime in un dedalo di sensazioni: elastico, fruttato, delicato, seducente, fragrante, elegante, di grande freschezza e note agrumate.

In fase di vinificazione si utilizzano solo lieviti indigeni che, a differenza dei lieviti sintetici, esprimono maggiormente la cifra più profonda del luogo e non influenzano il gusto del vino. Domaine de Maltaverne è uno dei pochissimi produttori della regione a portare a termine le fermentazioni malolattici, facendo così compiere ai vini il loro corso naturale. In questa delicatissima seconda fermentazione, legata alla comparsa di batteri durante un affinamento più lungo, dove si trasforma l’acido malico in acido lattico, le sostanze aromatiche si allargano, si aprono, si complessano e consentono ai vini di diventare più rotondi e più grassi, qui mantenendo però una sapidissima profondità.

Ancora una volta, ve lo diciamo in diverse pagine di questo catalogo, la nostra visione della classicità ha trovato un’altra autorevolissima voce.

L’AREA

Loire.

IL LUOGO

Per raccontarvi questo lembo straordinario di Loira, cito il sesto capitolo del mio romanzo breve Il profumo degli aghi di pino, che parla di un lungo viaggio interiore.
“…Pouilly-Fumé e Sancerre. L’arca dei vini stava per accogliere un nuovo vitigno del cuore … il lungo, nervoso corso del fiume, la Loira, i verdi giardini dei castelli, una vegetazione lussureggiante come gli aggettivi di Baudelaire, nei suoi versi, il profumo dei fiori e delle verdure dell’orto, accanto alle rive, molli, morbide e seducenti come fianchi di donna. Questo è lo scrigno del Sauvignon Blanc.
Sancerre e Pouilly, due terre, due valli, due sponde opposte dello stesso corso d’acqua, due vini, due storie, nella storia.
L’antica città di Sancerre, appollaiata su un’altura, veglia i suoi vigneti, sulla riva occidentale della Loira fino al confluire dell’Allier, più a nord. Qui è il calcare e la ghiaia a rendere unica la cifra stilistica delle uve, qui solo 16 villaggi e 450 produttori possono declinare l’eleganza con l’aromaticità in una clessidra perfetta.
Pouilly è dolce collina della riva orientale, è tratteggio del segno, è quadro impressionista ma è forza nel vino: è ardesia, selce riscaldata dal sole, argilla, conchiglie fossili, iodio, pietre e sali minerali che saturano l’uva di aromi inconfondibili.
Il Sauvignon Blanc in queste due sponde trova la sua migliore veste; non esistono altri luoghi in grado di condizionare tanto fortemente la varietà dell’uva.
Apri un Pouilly-Fumé, lo osservi dapprima: i riflessi dell’oro che cambia intonazione, trafitto dalle screziature della luce e del verde; un giallo paglia pieno e maturo, fluisce ricco e aggraziato nel movimento. Al naso una meraviglia di profumi: la nota selvaggia del fumo, la canna di fucile, una nota floreale decisa e imponente, l’erba tagliata intensa, uno spiccato fascio di vegetali, l’ortica, l’asparago, i piselli, il cetriolo e poi la frutta tropicale quasi in polpa, l’ananas, il mango, forse il maracuja. Un vino di spalla la cui spalla è sostenuta da una bella acidità. E al palato poi, l’equilibrio trovato, non sai per quale miracolo, tra accenti tanto diversi, tanto lontani e tanto sgraziati… ecco il miracolo del Terroir; una composizione orchestrale dove cento strumenti cavalcano una linea armonica comune e seducente e, quasi un incanto, senti una sola voce, una sola musica, una sola anima…”.

GLI Vini

POUILLY-FUMÉ TRADITION 2022
100% Sauvignon Blanc
Che fantastico, elegantissimo vino, tutto giocato su toni floreali bianchi, frutta a polpa bianca, pesca, pera, poi tocchi tropicali, ananas, mango.
Texture fitta e fine insieme, lunghezza gustativa di straordinario nitore e sapidità. E ancora questo vino ci spinge a una riflessione: cosa è la classicità?
Per i Sauvignon Blanc Fumé è necessaria una iperconcentrazione del tono pierre à fusil? Perché si cerca sempre e per forza, in fermentazione, la sovraestrazione? Per rendere più riconoscibile un prodotto?
No di certo, corriamo il rischio di avere vini omologati e tutti uguali.
Ecco dove risiede la grandezza di questo vino: nella sottile eleganza e nell’equilibrio.