LE MIGLIORI ANNATE

  • 2014: è l’ultimo millesimo sexy della regione Champagne, prima di un’infilata di annate molto, molto calde, con profili estetici piuttosto simili tra loro. Estate di grande piovosità, quasi tutti i giorni nel mese di agosto rende magri, profondi, di scheletro i millesimati prodotti (non certo da tutti i vignerons).
  • 2012: in alcune zone della regione si sono espressi bene su eleganza, complessità e sinuosità. Ci convincono in particolare i millesimati da uve Chardonnay della Côte.
  • 2008: davvero straordinaria questa annata che appare di grande levatura, per certi tratti vicina alla 2002 per complessità, armonia e, in particolare, eleganza e profondità, sia nei Pinot Noir che negli Chardonnay.
  • La 2007 è stata piuttosto calda, precoce, con qualche spunto interessante, offre Champagne pronti, di facile beva. Non è un millesimo da lungo invecchiamento.
  • Bellissimo il 2006, armonioso, equilibrato, ricco, potente e complesso, da annata classica, in particolare per i Pinot Noir (tra tutti quelli di Bouzy e Ambonnay).
  • Piuttosto rigido anche se interessantissimo il 2005, millesimo più fine e austero che ci ha regalato Champagne da lunghissimo invecchiamento.
  • La 2004 è stata un’annata fine e molto equilibrata, dalla buona concentrazione ed eleganza, in particolare per gli Chardonnay, su tutti quelli della Côte de Blancs.
  • Il 2003 al tempo, batté il record storico di precocità (negli ultimi 7 anni è stato raggiunto e superato…); le vendemmie terminarono il 31 agosto nonostante vi fosse stata una gelata tardiva e importante a fine maggio. Per il vino, grande maturità, debole acidità e Ph elevato sono i caratteri preponderanti, che non hanno pregiudicato, però, la qualità del vino.
  • Lo svolgimento classico del 2002 la rende importante per questa stessa ragione. Equilibrata, raffinata, elegante, dell’anima, resterà negli annali, come un millesimo d’eccezione.
  • Il 2001, sconquassato dalle trombe d’aria, ha fatto appello alla sensibilità del produttore che, accordandogli attente cure, ha saputo disegnare un vino leggero e franco.
  • Il 2000 è stato contrassegnato dalle grandinate e da una forte pressione parassitaria. Di rimando il raccolto è stato generoso e di qualità.
  • Il peso delle uve nel 1999 ha fatto temere una maturazione difficile, ma la fine dell’estate caldissima è venuta in soccorso della natura, regalandoci bei vini e di grande interesse nella finezza.
  • Il 1998 è stato perturbato dall’arrivo brutale di forti calure all’inizio di agosto. La vigna, non preparata, ha subito una tostatura più sul fogliame che sui chicchi, poi si è ripresa per dare un bel raccolto.
  • Il 1997 messo a dura prova (freddo invernale con meno 20°, fioritura precoce della vegetazione, gelata dell’8 maggio che ha distrutto una parte importante del vigneto con, al seguito, un attacco di peronospora memorabile, estate segnata da violenti temporali, grazie a una vendemmia soleggiata e a un frutto di buona qualità lascerà un buon ricordo.
  • Che dire del 1996? Annata più eccezionale delle altre, ha dato, dopo una climatologia contrastata (alternanza di periodi di forte caldo e di periodi piovosi), un vino ricco in zuccheri e acidità, che ha sconfitto il tempo. Straordinario.
  • Il 1995 è anno di Champagne classici, dal profilo equilibrato, in particolare nell’eleganza dello Chardonnay. Noi la amiamo, seppure un poco schiacciata dalla grandezza del vicino 1996.
  • Il 1990 è stato eccezionale per il clima bilanciato, segnato da un ottimo sole e da una vendemmia generosa. Gli Champagne risultano fruttati e piacevoli.
  • Il 1989, non sempre ben compreso, è millesimo meraviglioso, per la sensualità, la pienezza e il corpo dei vini prodotti.
  • Il 1988 ha avuto un andamento equilibrato con notevole mineralità e acidità delle uve.
  • Il 1985 ha portato una vendemmia scarsa ma eccellente, in particolare nel Pinot Nero, di grandissimo valore. Ottimi i Blanc de Noirs.
  • Nel 1983 hanno particolarmente convinto i Blanc de Blancs per frutto e freschezza.
  • Il 1982 ha offerto Champagne eleganti e strutturati, perfetta l’espressione dello Chardonnay.
  • Nel 1976 si registra una vendemmia particolarmente soleggiata che ha regalato Champagne peculiari, vinosi, morbidi ma esuberanti (anche se dotati di scarsa acidità).
  • Il 1973 racconta di un ottimo equilibrio tra maturazione e acidità; ottimi i vini per un lungo invecchiamento.
  • Il 1971 ha avuto una vendemmia molto scarsa, ma con uve con alte acidità; gli Champagne sono ancora oggi molto eleganti.
  • Il 1969 ha regalato Champagne austeri, sobri ancora di ottima acidità perfetti per un lungo invecchiamento.
  • Il 1966 è un millesimo storico contrassegnato da vini di altissima classe, aromaticamente complessi e ben strutturati. Per finire tre grandissime annate che tutti ricordano che le indimenticabili del secolo scorso.
  • Il 1964, Champagne di grandissima stoffa e classe, aromaticamente complessi e di grande struttura.
  • Il 1959 è stato anno dalla vendemmia ricca e abbondante ma anche assai raffinata grazie alla mitezza e quiete delle condizioni climatiche. Gli Champagne sono strutturati, decisi con note ampie e diverse per la pienezza della maturazione delle uve.
  • Il 1921 si cita come millesimo del secolo: le gelate primaverili sono state seguite da un’estate caldissima e molto secca, la vendemmia molto scarsa ma eccellente con vini (questo dicono chi li ha potuti gustare…) profumatissimi e concentrati.
  • Gli altri millesimi storici di valore: 1955, 1953, 1949, 1947, 1934, 1929, 1928, 1919, 1914, 1911, 1904.